Generare ponti: la sfida dei confini
La ricchezza del convegno “Équipe interdisciplinari. Un ponte possibile fra i diversi ambiti e settori di intervento” – promosso da CROAS, CIPRA e Co.Me.Te. Bergamo Brescia – non può certo essere sintetizzata in poche righe giacché ogni intervento meriterebbe di essere rivisitato e approfondito con cura.
Mi prendo però un piccolo spazio di sosta per far rilucere alcune parole che, come facce di un diamante, hanno insieme composto la gemma di questo incontro. In particolare…mi fermo sul ponte… sospesa tra l’una e l’altra sponda…
…Riecheggiano in me i racconti del mio papà sui tempi di guerra, quando i ponti di Verona furono prima minati e poi fatti saltare in aria, risento le drammatiche onde d’urto del ponte Morandi ancora percepibili a distanza di mesi dal crollo, ripercorro i ponti levatoi dei castelli visitati….
Ponti che aprono alla possibilità dell’Incontro e che nel contempo diventano elementi di vulnerabilità.
Ponti possibili tra diverse professioni, tra privato e sociale, tra territori e persone, tra lingue e linguaggi.
Così è stato durante tutto il corso della giornata.
E dopo esserci colmati di progetti, di domande, di ruoli, di saperi e di sapori, di gemme preziose e di luminosi arcobaleni arriva infine il momento di crescere “per sottrazione” : spogliarsi da tutti gli “io sono” per scegliere di abbracciare il “non sono più niente” , ultimo vero ponte verso l’Ascolto profondo e verso l’Incontro. Sfidare il nostro stesso confine…
…rivolgendosi a chi “si è sottratto all’incontro” con lo sguardo curioso di chi non sa.
Così, pensando ai Grandi Assenti di questa giornata, la sfida potrebbe essere quella di riuscire a trasformare l’azione del COSTRUIRE ponti in un’azione generativa: GENERARE ponti, nutrirli, colmarli di vita e di passione perchè entrambe le sponde scelgano di protendersi l’una verso l’altra