Convivenza generazionale in un’azienda familiare
Cosa li porta da me: il profondo dolore generato dal crescere delle incomprensioni tra i fondatori dell’impresa e i loro figli che stanno prendendo sempre più parte nella gestione dell’azienda. Tutti i familiari temono che le questioni organizzative e gestionali portino a pesanti fratture affettive.
Metodo: colloqui approfonditi con i singoli per accogliere i vissuti emotivi di ognuno. Rivisitazione della storia familiare e dell’azienda, incontri di mediazione che permettano di incontrarsi su piani che vadano oltre le posizioni assunte.
Risultato: rinnovata e più solida armonia in famiglia, apertura al “nuovo” con la capacità di includere e custodire la Storia contenuta nelle “vecchie” linee aziendali.
I figli dei fondatori, recentemente ‘alla guida’ dell’azienda di famiglia, chiedono di essere aiutati ad impostare meglio il loro lavoro perché il progetto che li muove possa evolvere nel migliore dei modi sia dal punto di vista dei risultati operativi che dal punto di vista delle relazioni familiari.
Mentre altri colleghi della Cesaro&Associati hanno preso in mano gli aspetti manageriali riguardanti l’impresa, io mi sono fatta carico della famiglia incontrandone tutti i membri – sia quelli direttamente coinvolti nella gestione dell’azienda che quelli che non vi lavorano – con l’obiettivo di raccogliere le istanze e le sofferenze a partire dalla storia familiare e aziendale.
In questa piccola realtà, come avviene sovente nelle imprese di famiglia, è emersa una ferita profonda che in maniera diversa accomunava tutti i membri traducendosi in incomunicabilità, giudizio, critica, paura, conflitto.
Da parte dei genitori (i fondatori)
La fatica di comprendere le nuove proposte… l’angoscia di poter “perdere” i figli, la sofferenza di vedere l’incapacità di interscambio tra i fratelli, i tentativi per trovare il modo di relazionarsi con gli affini.
Tra i figli lacerazioni: l’amore e la gratitudine per mamma e papà, l’altrettanto indiscusso amore per i/le consorti, la preoccupazione per i propri figli e una grande fatica ad esprimersi liberamente perché ogni frase potrebbe essere assunta da ognuno come una dichiarazione di schieramento:
O con me O contro di me… O/o…
Siamo tutti insieme arrivati alla conclusione che ogni voragine (perché purtroppo si erano create delle voragini relazionali) può essere guardata dall’alto verso il basso, vista nel suo interno buio, e può anche essere guardata dal basso verso l’alto, verso la luce: dal modo diverso di guardare la realtà in cui siamo immersi passa la trasformazione dell’O/O in E/E.
“E/E” permette il rispetto, la gentilezza, la grazia, la leggerezza, la capacità di tollerare le diverse decisioni altrui…
Per rafforzare questa diversa modalità di approccio sono quindi stati realizzati alcuni incontri di mediazione con i diversi sistemi e sottosistemi familiari con l’obiettivo:
- di rafforzare entrambe le appartenenze (quella alla famiglia d’origine e quella alla nuova famiglia)
- di far circolare e confermare gli affetti e il riconoscimento reciproco per ritrovare il nutrimento interiore
- di sciogliere le tensioni e recuperare una comunicazione sincera e fluida
I risultati, a distanza di anni, fanno davvero bene al cuore: i fili invisibili che erano così annodati si sono sciolti permettendo di riavvolgere il “filo di Arianna” che – pur nella complessità delle situazioni createsi – ha ricondotto tutti fuori dal dedalo delle emozioni in cui rischiavano di perdersi